L'ASSESSORE
                 PER I BENI CULTURALI ED AMBIENTALI
                    E PER LA PUBBLICA ISTRUZIONE
  Visto lo statuto della regione;
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 30 agosto 1975, n.
637;
  Visto  il  testo  unico  delle leggi sull'ordinamento del Governo e
dell'amministrazione  della  regione siciliana, approvato con decreto
del presidente della regione 28 febbraio 1979, n. 70;
  Vista la legge regionale 1 agosto 1977, n. 80;
  Vista la legge regionale 7 novembre 1980, n. 116;
  Vista la legge 29 giugno 1939, n. 1497;
  Visto il regio decreto 3 giugno 1940, n. 1357;
  Vista la legge 8 agosto 1985, n. 431;
  Visto l'art. 5 della legge regionale 30 aprile 1991, n. 15;
  Esaminata  la  proposta  della  soprintendenza ai beni culturali ed
ambientali,  che, con nota n. 1885 del 26 marzo 1992 e con nota prot.
n.  369  del  18  febbraio  1993,  ha chiesto che vengano adottate le
misure  di  salvaguardia  di  cui all'art. 5 della legge regionale n.
15/91,  degli  ambienti  costieri  misti, in prossimita' di Sampieri,
ricadenti  nei  terreni  comunali  di  Scicli  e  di Modica, cosi' di
seguito delimitati:
  "Il  perimetro  di  vincolo  partendo  dal mare, risale verso nord,
lungo il confine orientale della particella n. 88 dal foglio di mappa
n.  136, del comune di Scicli, per intero compresa nel vincolo, e poi
prosegue  lungo il confine nord ovest della particella n. 54, fino ad
incontrare la strada vicinale Samuele.
  Da  qui prosegue sempre lungo la suddetta strada fino ad incontrare
il  confine  ovest  della particella n. 25, che comprende per intero.
Quindi,   lo   stesso   prosegue,  prima,  costeggiando  la  suddetta
particella  e  poi  lungo il confine ovest della particella n. 24. Da
qui,  il  perimetro  di  vincolo  prosegue  lungo  il  confine  delle
particelle numeri 24, 25, 152, 154, che comprende per intero. Da qui,
prosegue  verso  est  lungo  la  strada  vicinale  Ciarciolo  fino ad
incontrare il confine nord della particella n. 26 del foglio di mappa
n. 167 del comune di Modica.
  Quindi  prosegue,  prima, verso est lungo il confine della suddetta
particella  fino  ad  incontrare  la  particella  n.  54, esclusa per
intero,  e  poi,  attraversando  la  particella  n.  26,  come meglio
evidenziato   nell'allegata   planimetria   C,  raggiunge  la  strada
provinciale n. 66 Donnalucata-Pozzallo.
  Infine segue, prima, la suddetta strada, e poi, verso sud, il con-
  fine  tra  i  comuni  di  Modica e di Scicli, fino a raggiungere il
  mare";
Premesso che il territorio da vincolare, compreso tra l'estrema
propaggine  orientale  dell'abitato  di  Sampieri,  la parte iniziale
della  s.p.  n.  66  Sampieri-Pozzallo, la strada vicinale Ciarciolo,
l'area del Pisciotto, l'antica fabbrica di laterizi Penna ed il mare,
fa  parte  del  tratto  di  litorale  della Sicilia sud orientale che
possiede caratteristiche geomorfologiche assolutamente peculiari, che
non trovano riscontro in altre parti dell'isola;
  Rilevato   che   l'area  e'  caratterizzata  da  diversi  elementi:
laghetti,  pantani,  dune, manufatti architettonici di grande pregio,
ecc.,  tutti  concorrenti  alla  corretta  definizione  di un sistema
territoriale    costiero   di   indubbio   interesse   ambientale   e
paesaggistico;
  Considerato   che   l'area  suddetta  presenta  notevole  interesse
paesaggistico-ambientale, oltre che dal punto di vista geomorfologico
naturale,  anche  per  la  presenza  di rilevanti emergenze storiche,
naturalistiche ed architettoniche.
  Infatti,  il  territorio  sopra  descritto  vede  un susseguirsi di
ambienti  costieri  diversi tra loro, in cui e' facile individuare un
acquitrino  salmastro  costiero,  un  ambiente  dunale caratterizzato
dalla continuita' dell'evento nelle ultime migliaia di anni ed infine
una costa rocciosa che nei pressi della fornace Penna si trasforma in
piccola  falesia. Ambiente naturale, quest'ultimo, non raro in questa
parte  dell'isola:  infatti,  sempre  in zona ne sono stati osservati
altri  di modesta dimensione, che purtroppo in alcuni casi hanno gia'
subito  le trasformazioni operate dall'uomo; un esempio e' dato dalla
parte  piu'  giovane  di  Marina  di  Modica  che  e' nata intorno al
"laghetto", dal quale ha preso il nome anche la via principale.
  Il  crearsi  di un simile ambiente vede l'abbinarsi di due fenomeni
naturali   particolarmente   importanti:  la  geologia  locale  e  le
variazioni climatiche.
  Parallelamente  alla  piu'  grossa  struttura  geologica locale, il
"Graben"  di  Scicli, sono presenti su tutta l'area meridionale degli
Iblei  diverse strutture analoghe recenti, che conservano nella parte
piu'  bassa  una  formazione  semi  impermeabile  denominata Tellaro,
caratterizzata  da  marne  argillose che nel contatto tettonico con i
sottostanti  calcari  della "Formazione Ragusa" generano una serie di
sorgenti e creano un punto di affioramento della falda.
  E   cosi'   osservabile  un  discreto  quantitativo  in  acque  che
risentono,  pero',  delle oscillazioni stagionali; infatti, il regime
climatico  caldo  e  arido  del  luogo  comporta intense evaporazioni
estive  facendo  si'  che il valore della falda superificiale oscilli
cosi'  da  rendere  il livello dell'acqua che si osserva nel laghetto
estremamente variabile nel circuito delle stagioni.
  Nel  contempo,  per  la  particolare  orografia  dei  luoghi  e per
l'esposizione ai venti meridionali, si sono avuti intensi spostamenti
eoloci  di  sabbie, tali da creare una serie continua di dune che, in
certe zone, raggiungono spessori di circa 40 metri.
  La  geomorfologia dell'area e' stata quindi in continua evoluzione,
tanto  che oggi e' possibile osservare e datare i fenomeni geologici,
anche recenti, attraverso gli studi sia del complesso fluvio-lacustre
di  Sampieri,  sia  attraverso  i  ritrovamenti  archeologici di c.da
Ciarciolo,  sia  infine  dagli  spostamenti  della  linea  di costa e
dall'osservazione dei sedimenti costieri.
  Ai   tre   diversi  ambienti  geografici  sono  legate  le  diverse
vegetazioni  osservate  che  si  differenziano  e  si specializzano a
seconda del tipo di habitat.
  La  costa bassa e sabbiosa presenta una zonizzazione parallela alla
linea  di  spiaggia,  dovuta  alla  diversa salinita'. Immediatamente
vicino  alla  battigia  si  osservano  il  ravastrello marino (Cakile
maritima)  e  la  Salsola Kali; verso l'entroterra la gramigna comune
(Agropyron junceum); nelle basse dune e nelle creste dunali lo sparto
pungente  (Ammophila arenaria); ne tratti pianeggianti specie erbacee
spinose   come   la   carota   spinosa  (Echinophora  spinosa)  e  la
calcatreppola marina (Eryngium maritium).
  La  presenza  di  queste  specie  tipiche delle dune conferiscono a
questo   biotopo   un   notevole   interesse   naturalistico  perche'
rappresenta   un   ecosistema   molto  specializzato,  nonostante  le
trasformazioni antropiche del retroduna.
  Il  litorale  roccioso,  contiguo  a quello sabbioso, e' sede della
tipica associazione a finocchio marino Crithmum maritium ed a statice
Limonium sp.pl. e specie quali Plantago macrorhiza, Frankenia hirsuta
frammiste  a  cespugli  di  Limoniastrum  e  di  spina  santa  Lycium
intricatum.  A questa fascia segue verso l'interno un tappeto erbaceo
a Mesembryanthemum nodiflorum ed a Mesembryanthemum cristallinum.
  Nei  pressi  del  pantano,  che  nell'inverno  raggiunge la massima
estensione,  e'  stata  osservata una vegetazione sommersa a idrofite
alofite con popolamenti a Ruppia maritima. Attorno al lago una fascia
discontinua   di  canne  Phragmites  australis,  riparo  e  luogo  di
nidificazione per gli uccelli acquatici; ed ancora lungo il perimetro
del  pantano  si  nota la formazione alofila a Arthrocnemum glaucum e
Salicornia fruticosa a cui si associano numerose specie erbacee quali
Juncus  subulatus,  Limonium  oleifolium  e  Limonium  serotinum.  Ai
margini  del pantano si nota la classica associazione arbustiva della
macchia mediterranea a Pistacia lentiscus e Smilax aspersa.
  I  litorali  sabbiosi  rappresentano  l'habitat ideale per numerosi
invertebrati,  a  ridosso  della  battigia  crostacei e coleotteri si
nutrono di residui organici portati dal mare, nella fascia rocciosa a
ridosso  del  mare  vivono molluschi, sia bivalvi che gasteropodi. La
vegetazione   del  retroduna,  infine,  ospita  una  fauna  ricca  di
lucertole e di conigli.
  Gli  uccelli costieri che vivono in queste zone appartengono a vari
generi  quali  corrieri  (g.  Charadrius)  e  piro  piro (g. Tringa),
beccacce  di  mare  (g.  Aematopus)  e  gabbiani,  che si nutrono dei
detriti  organici  gettati  dal mare sulle spiagge. Le specie variano
con  le  stagioni  perche'  in  parte costituite da animali migratori
quali  i  caradriformi, sternidi e limicoli, che trovano nel laghetto
l'habitat ideale.
  All'interno  del  paesaggio  naturale esistono oggi alcuni elementi
antropici ad esso fortemente correlati, come il complesso monumentale
della  Fornace  Penna,  sito  sullo sperone roccioso del Pisciotto, a
ridosso  del  mare,  che  costiuisce un elemento di cultura materiale
legato   al   nascere   di   una   attivita'   industriale   moderna,
rappresentando   cosi'   un   monumento  di  architettura  unico,  di
elevatissime qualita' formali e tecniche.
  Esso  venne  costruito  nel  1912,  per la produzione di laterizi e
tegole,  su  commissione  del  barone  Penna,  del  barone  Spadaro e
dell'ing. Emmolo, che ne curo' il progetto e fu distrutto nel 1926 da
un  incendio.  Fu  realizzato  in  conci di calcare duro a vista, per
meglio resistere agli agenti atmosferici.
  E'  costituito  da  una  struttura  monumentale,  sia  per  le  sue
dimensioni che per le sue articolazioni spaziali.
  Gli  archi  a  tutto  sesto  e  le  bifore sovrastanti conferiscono
un'eleganza inusuale per un'architettura industriale.
  Lateralmente  al  complesso  centrale  e' presente un forno Hoffman
composto da sedici camere disposte ad anello ed una ciminiera alta 41
m;
  Constatato   il   grande  interesse  naturalistico,  geobotanico  e
paesaggistico  per la presenza di aspetti che ancora oggi mostrano un
ambiente  naturale di zone umide salmastre costiere alternate a fasce
dunali recenti e antiche;
  Considerato  che in molti di questi ambiti sono ancora oggi salvi i
caratteri di accentuata naturalita';
  Considerato  che  detti  territori,  soprattutto  lungo  la  fascia
costiera,  sono  interessati, senza un adeguato piano delle opere, da
interventi   edilizi   indiscriminati,   realizzati   o   in  via  di
realizzazione,   che   rischiano   di   stravolgere  il  paesaggio  e
l'ecosistema dell'area;
  Considerato  che  alcune  delle dune che caratterizzano l'area sono
state spianate sia per cavare sabbia, sia per impiantare delle serre,
e   l'asportazione   incontrollata   delle   sabbie   ha  influenzato
negativamente   l'equilibrio  della  dinamica  costiera,  operando  a
discapito  delle  dune  che  rappresentano  il  naturale serbatoio di
compenso della spiaggia;
  Ritenuto   che   l'insieme  di  questi  elementi  paesaggistici  ed
ambientali,  naturali ed antropici fa si' che il sistema territoriale
individuato    costituisca    un   insieme   paesaggistico   unitario
inscindibile  in  cui  vanno salvaguardati contemporaneamente sia gli
elementi  naturali e naturalistici nel loro essere attuale e nei loro
processi genetici e dinamici, sia gli elementi antropici, provvedendo
ad  una liberazione dagli elementi di degrado e ad una limitazione di
quelle  attivita'  che  oggi  costituiscono  impedimento  ai processi
naturali,  ovvero  di  quelle  iniziative non regolate da una precisa
cornice  paesaggistica ed ambientale, come le escavazioni di sabbia e
l'edificazione abusiva;
  Constatato  che con decreto assessoriale n. 5553 del 23 marzo 1993,
pubblicato nella Gazzetta ufficiale della regione siciliana n. 19 del
10   aprile  1993,  gli  ambienti  costieri  interessati  sono  stati
sottoposti  a  vincolo  paesaggistico,  ai  sensi e per effetto della
legge 29 giugno 1939, n. 1497;
  Ritenuta  l'opportunita' di garantire migliori condizioni di tutela
che  valgano  ad  impedire modificazioni dell'aspetto esteriore degli
ambienti  costieri  misti,  in prossimita' di Sampieri, ricadenti nei
territori  comunali  di  Scicli  e  di  Modica,  che  comporterebbero
l'irreparabile   compromissione   delle   caratteristiche  di  pregio
paesistico   e   naturalistico  sopra  individuate,  pervenendo  alla
dichiarazione   di   immodificabilita'  temporanea,  in  applicazione
dell'art. 5 della legge regionale n. 15/1991;
  Ritenuto  che  alla  dichiarazione  di immodificabilita' temporanea
interessante  il  territorio suddetto, debba far seguito l'emanazione
di  una  adeguata  e  definitiva disciplina di uso del territorio, da
dettarsi  ai  sensi dell'art. 5 della legge n. 1497/1939, e dell'art.
1-  bis  della  legge  n. 431/1985, mediante la redazione di un piano
territoriale  paesistico  e comunque non oltre il termine di anni due
dalla  data  di  pubblicazione  del  presente  decreto nella Gazzetta
ufficiale della regione siciliana;
  Per tali motivi;
                              Decreta:
                               Art. 1.
  Al  fine  di garantire le migliori condizioni di tutela, ai sensi e
per  gli effetti dell'art. 5 della legge regionale 30 aprile 1991, n.
15,   fino  all'approvazione  del  piano  territoriale  paesistico  e
comunque non oltre il termine di anni due dalla data di pubblicazione
del   presente   decreto   nella  Gazzetta  ufficiale  della  regione
siciliana, e' vietata ogni modificazione dell'assetto del territorio,
nonche'  qualsiasi opera edilizia, con esclusione degli interventi di
manutenzione ordinaria, straordinaria, di consolidamento statico e di
restauro  conservativo  che  non  alterino  lo  stato  dei  luoghi  e
l'aspetto  esteriore degli ambienti costieri misti, in prossimita' di
Sampieri,  ricadenti  nei  territori  comunali di Scicli e di Modica,
come  da  planimetrie allegate A, B e C, che formano parte integrante
al presente decreto, e cosi' di seguito delimitati:
  "Il perimetro di vincolo partendo dal mare risale verso nord, lungo
il  confine  orientale  della particella n. 88 del foglio di mappa n.
136  del  comune  di  Scicli,  per intero compresa nel vincolo, e poi
prosegue  lungo il confine nord ovest della particella n. 54, fino ad
incontrare la strada vicinale Samuele.
  Da qui prosegue lungo la suddetta strada fino ad incontrare il con-
fine  ovest della particella n. 25, che comprende per intero. Quindi,
lo  stesso prosegue, prima, costeggiando la suddetta particella e poi
lungo  il  confine ovest della particella n. 24. Da qui, il perimetro
di  vincolo prosegue lungo il confine delle particelle numeri 24, 25,
152,  154, che comprende per intero. Da qui, prosegue verso est lungo
la strada vicinale Ciarciolo fino ad incontrare il confine nord della
particella n. 26 del foglio di mappa n. 167, del comune di Modica.
  Quindi  prosegue,  prima, verso est lungo il confine della suddetta
particella  fino  ad  incontrare  la  particella  n.  54, esclusa per
intero,  e  poi,  attraversando  la  particella  n.  26,  come meglio
evidenziato   nella  allegata  planimetria  C,  raggiunge  la  strada
provinciale n. 66 Donnalucata-Pozzallo.
  Infine  segue, prima, la suddetta strada, e poi, verso sud, il con-
fine tra i comuni di Modica e di Scicli, fino a raggiungere il mare".